Rosalie, Rosie Weasley.
Gryffindor, quinto anno.
Conoscevo Psyche da un'anno e mezzo, la nostra amicizia era iniziata senza intromissioni e senza pretese. Ma più che altro ero stata io a voler entrare nella sua vita, perchè probabilmente sentivo il bisogno di avere lei come amica e avevo sentito anche il suo bisogno di averne una vera, e così ci eravamo trovate, trovate in un modo strano quanto bizzarro ma ci eravamo pur sempre trovate. Quel giorno di due anni fa, stavamo litigando al Lago Nero, in piena sera. Lei aveva urlato i suoi sentimenti in mia presenza e io avevo sorriso, urlando pure io quello che provavo in quel momento. Quella fù la prima cosa che condividemmo, il primo segreto che nacque in presenza dell'altra. Da quel giorno siamo più unite che mai. Non molti hanno capito come sia stato mai possibile che io lei siamo diventate amiche di "punto in bianco", ma pian piano si sono abituati tutti a vederci camminare per i corridoi senza litigare, solitamente mentre camminiamo qualcuno si gira verso noi chiedendosi se la nostra amicizia è così forte come sembra, noi continuiamo ad andare avanti e sorridiamo a tutti. O meglio, io sorrido, Psyche sbuffa suscitando la mia ilarità. Nemmeno i miei cugini hanno mai capito molto bene come si nata quest'amicizia, ma non ho intenzione di dirlo a loro. Quella sera è rimasta nel mio cuore come nel suo e non credo che qualcuno ce la potrà mai cancellare, nemmeno con un'Oblivion. Sentii gli occhi dell'intera biblioteca addosso e sorrisi leggermente.
Scusate. mormorai a bassa voce e loro si girarono tornando a fare le loro cose. La bibliotecaria comunque non ci avrebbe mai cacciato, non solo perchè Psyche era una studentessa incallita, ma anche perchè ormai io andavo lì anche quando mi perdevo. Era il mio punto di riferimento, e la Bibliotecaria mi aveva preso sotto la sua ala custode. Infatti, mi sorrise bonariamente e tornò a sedersi dietro l'enorme scrivania. Guardai Psy e sorrisi, come a volermi scusare. Era a conoscenza della mia poca grazia. "Rose hai la grazia di un'elefante!" mi aveva detto delle volte, e io l'avevo abbracciata ed ero scoppiata a ridere, non potevo fare altrimenti in compagnia di Psy. Almeno, quando eravamo in compagnia dell'altra, eravamo noi stesse. Niente pregiudizi, niente richieste. Solo Rose e Psy. Psy e Rose. Due migliori amiche.
Sono stata impegnata. mormorò, sorrisi appena per poi risponderle con un:
E quando mai non sei occupata tu! e poi mi accorsi di che tono di voce aveva utilizzato, atono, sicuramente c'era ancora qualcuno che ci guardava. Roteai leggermente gli occhi al cielo e mi girai verso quegli Slyttherine -perchè sì, riconoscevo quegli scansafatiche a kilometri di distanza, e lanciai loro un'occhiataccia. Si rigirarono lentamente e lanciai un sorrisino divertito al loro indirizzo. Non li sopportavo. Si credevano migliori anche a undici anni!
Vieni, sediamoci.Mi girai annuendo alla richiesta silenziosa di Psy di non farci vedere troppo, era sempre così lei. Non amava avere gente intorno. Ci sedemmo in un'angolino poco più lontano da tutta quella marmaglia e mi sedetti affianco a lei facendo comparire una pergamena, se avessi parlato mi avrebbero sentito tutti.
Seriamente, che fine avevi fatto? scrissi con la mia solita scrittura ordinata. Come quella di Mamma.